Ristorante Motrice (Stazione 9 Percorso Hildesheimer)

"Dietmar Polaczek con Mimma, Padre Camillo, Valerio Righini, Marilena Garavatti a cena da Isepponi. Bella serata." (1)

La nostra passeggiata si conclude al ristorante Motrice. Qui Wolfgang Hildesheimer era spesso e volentieri ospite della famiglia Isepponi e portava anche diversi dei suoi ospiti – editori, artisti, studenti da tutto il mondo – che venivano a Poschiavo appositamente per incontrare Hildesheimer.

Nella sala in fondo al ristorante si possono ammirare diversi quadri che in parte sono opere di artisti che rientravano nella cerchia di amici di Hildesheimer, tra cui le riproduzioni di un collage di Wolfgang Hildesheimer e di un dipinto di sua moglie Silvia.

Accomodatevi, riposatevi e sfogliate i libri di Wolfgang Hildesheimer a disposizione nel ristorante.
 

Per concludere citiamo ancora l’ultimo paragrafo del testo di Wolfgang Hildesheimer sulla Valposchiavo pubblicato in Merian 14/8, 1961:

"Poschiavo è la patria elettiva dell’autore di queste righe. Forse non è possibile essere oggettivi nei confronti della propria patria elettiva, altrimenti non la si sarebbe scelta. Inoltre il sottoscritto è dell’opinione che l’oggettività sia comunque una finzione. Nonostante ciò, questo è un resoconto e non la canzone di un rapsodo. L’autore ha avuto diverse occasioni di raccogliere i giudizi di ospiti dall’atteggiamento critico, nature più attive del sottoscritto, estranee a qualsiasi inclinazione al senso di benessere microcosmico.

Ne hanno confermato l’unicità, e non solo l’unicità visiva e atmosferica. Hanno confermato che i bambini qui sono più belli che altrove, gli adulti più aperti e più articolati che in altre valli di montagna. Che qui manca il gretto, il piccolo borghese, l’ingeneroso, lo sciatto. La Valposchiavo vive in tranquillità e riservatezza, è signorile fino all’uomo più semplice, non è servile e non suda. Persino i noti bevitori della valle – e grazie a Dio ci sono anche quelli! – non sono aggressivi bensì malinconici, e se si vedono delle signore attraversare la piazza con brutti cappelli, si può essere certi che vengono dal nord, i cappelli e le signore.

Qui, dove c’è un solo poliziotto, per lo più quasi invisibile; dove le differenze sociali vengono ignorate in buona coscienza; dove ogni nascita è un evento e ogni funerale la benvenuta occasione di solidarietà generale; dove nessuna persona ragionevole è così impegnata da non trovare in qualsiasi momento della giornata una mezz’oretta per fare una chiacchierata davanti a un bicchiere di vino – qui si usa la parola “badòz” –: chiunque decida di venirvi ad abitare, viene sopraffatto della sensazione di vivere in un mondo intatto. E chi non si abbandonerebbe volentieri a questa sensazione?" (2)

Fonti:
(1) Signatur II - Wolfgang Hildesheimer, hg. H. T. Rommerskirchen, 1989, unpag.
(2) Das Erlebnis des Unerwarteten, in Merian 14/8, 1961.